Continua il nostro viaggio nei ricordi biancorossi. Oggi è la volta di Alberto Angelini, grande campione che nello scorso luglio ha dato l’addio alla sua prestigiosissima carriera per dedicarsi all’attività di allenatore.
Ciao Rari, complimenti per i tuoi 30 anni di serie A. Allora,nel purtroppo remotissimo Ottobre 1983, quando mi hai accolto,ero un discreto nuotatore, ma soprattutto un bambino che non conosceva affatto la pallanuoto ed amava il calcio, grande passione di papà Luciano. Fu, infatti, mamma Lori a consigliarla a me e a mio fratello Cristiano, che non ci divertivamo più a nuotare e basta nell’Amatori Nuoto Savona.
Da quel giorno sei diventata parte integrante della mia esistenza; pressochè’ infinito,e per giunta noioso per chi legge, sarebbe l’elenco delle persone con cui ho convissuto e dei sentimenti che ho provato grazie al fatto di essere un tuo atleta.
Sei stata per me casa e prigione, amica e tiranna, aiuto ed ostacolo, generosità ed ingratitudine, gioia e dolore … insomma tanto, a volte troppo, ma davvero un luogo fisico e mentale dove mi sono forgiato, tra carezze e schiaffi, tra complimenti e critiche, attraverso la fatica, nell’aspra dolcezza dei tuoi spogliatoi.
Ora, autunno 2012, sono, o mi dicono che sono, un uomo. Non giocherò più per te o contro di te. Non sarò più amato o odiato dai tuoi tifosi. Ma sarò il tuo amico-nemico di sempre, onesto,intenso, cattivo, instancabile … insomma, proprio come Te.
Un abbraccio Rari
Alberto Angelini
(Nella foto in alto Alberto Angelini)
Alberto Angelini, classe 1974, da Savona. Savonese doc. Cresciuto nella Rari, nella Rari ha raggiunto maturità, Scudetti e Coppe, con la Rari ha conosciuto i successi della Nazionale azzurra.
Nella Rari è tornato – dopo aver aggiunto al suo già formidabile palmares lo Scudetto con la Roma e gli Scudetti e le Coppe con il Recco.
Nella Rari è tornato a chiudere la sua carriera con due Coppe Len, due finali Scudetto, conoscendo anche lui l’esilio di Luceto e la gioia dell’inaugurazione della piscina coperta.
Nella Rari ha iniziato ora la sua carriera di allenatore con i giovani, dove l’impresa non sarà quella di sopportare gli estremi che tanto gli piacciono (gioie e dolori, generosità e ingratitudine …) ma quella di dare un colore al grigio, un tono al neutro, un’identità al così così.
Claudio Mistrangelo