Continuando il nostro viaggio nei ricordi biancorossi oggi è la volta dell’attuale Capitano della Rari Nantes Savona: Federico Mistrangelo.
La Rari…è già nei miei primi ricordi,da spettatore quasi incosciente,trascinato a vedere della gente agitarsi in acqua dietro un pallone giallo,troppo distante per poter apparire interessante.
Poi da tifoso: unica fede,che mi animava soprattutto nell’innato disprezzo della classe arbitrale e nella possibilità di renderlo noto dando libero sfogo alle corde vocali e alla fantasia.
Da praticante: non bene la prima,mi annoiavo. Ma dopo una imbarazzante parentesi calcistica,che iniziava a far credere che lo sport non fosse cosa mia,incontro Bobo Bragantini:mi carica sulla moto per 50 metri di tragitto e mi convince a riprovare con un gruppo di ragazzini della mia leva. Per questo lo ringrazio…e per averci insegnato a faticare divertendoci,e poi per averci salvati da un gruppo di teppistelli che ci tenevano in ostaggio nell’atrio della piscina. Da Bobo passiamo a Andrea Pisano,fresco di vittorie da giocatore. Con lui iniziamo crescere e a portare a casa qualche medaglia giovanile,sempre continuando a dar voce alla fantasia al sabato,quando gioca la prima squadra. Prima squadra che per molti di noi arriva in blocco. Squadra giovane con qualche vecchio,da cui imparare e prendere schiaffi,nelle dovute proporzioni. Un po’ come ora. Con la differenza che-sembra un attimo-ora il vecchio sono io e gli schiaffi ormai sono politicamente scorretti,così oltre a non poter rendere quelli presi ci si ritrova a giocare con dei…ramPolli (anche le parole vanno pesate).
Nel frattempo la Rari si è trasformata più volte: ho visto andare,e spesso tornare,grandi campioni e grandi persone. Da tutti ho imparato qualcosa…infatti ovunque vada so sia brindare che prendermela con gli arbitri,anche se non ho mai perfezionato la chicken dance con braghe strappate dell’italo francese Cervelli.
Quello che sicuramente qui non è mai cambiato è lo spirito. E non parlo di quello agonistico,ma di quello che si respira attorno e che si incarna nei dirigenti,accompagnatori e addetti ai lavori. Da Bruno Pisano (primo sia in grado che per anzianità) a Massimo Marangi (ultimo a abbandonare ogni sera,oltre che in statura) passando da Mimmo, Elvio, Franco,…che ci supportano,sopportano e regalano dei sorrisi.
Potrei raccontare diverse storie…di giocatori che si tuffano di testa senza mani rompendosi due denti sul fondo,che rompono un elastico tirandoselo volutamente negli occhi,che si chiudono le dita nelle portiere dei pulmini,che si tuffano di faccia sulle corsie,che si tirano lampadari in testa,… (e tutto questo era solo Daniele Del Nero) o allenatori che si rompono piedi calciando una sedia che si fa 20 metri di passerella,che si strappano gridando “una pietrata!” (si,ma in una palestra…) o che finiscono gambe all’aria dopo un rinvio dal bordo…Ma di tanti episodi me ne torna sempre uno alla mente,anche se farà ridere pochi ( e arrabbiare uno ).
Barcellona-ramblas. Tommy Kasas con uno schiaffo fa cadere in terra il berretto di Boghi Rath,ma per sbaglio gli fa cadere anche gli occhiali. Lui subito cambia sguardo e colore del volto e senza neanche raccoglierli sbotta: “no guarda,sei proprio un coglione! Ci tenevo. Non sai scherzare,te l’ho sempre detto,devi sempre esagerare.”. L’altro lo guarda imbarazzato,un po’ dispiaciuto,ma soprattutto incredulo e prova a rimediare con un “va be’ te li ricompro” e lui,sempre più rosso in volto e sempre lasciando gli occhiali in terra: “si certo tu compri tutto perchè hai i soldi, perchè sei un grande campione,ma sarai anche un grande campione, ma sei un uomo di mmerda.Magari muori!”. Allora Tommy con grande self control gli porge gli occhiali che altrimenti sarebbero rimasti lì e si limita a far notare che “non sono neanche rotti” così Boghi li prende,si rende conto,ma non potendo più far marcia indietro li ributta in terra saltandoci sopra col tacco: “adesso sono rotti!” e se ne va senza risparmiare qualche grido a distanza a chi,come me,si era goduto la scena e chiedeva il bis. Ovviamente un’ora dopo stavano scherzando di nuovo.
Un ultimo pensiero va ai tifosi,a quelli di sempre e a quelli “da finale”, ma soprattutto a quelli che negli attimi di silenzio tiravano fuori dal cilindro frasi come “…mettiti di profilo che pari di più!” o “…sei brutto come la multipla!”…
Federico Mistrangelo
(Nella foto in alto Federico Mistrangelo).