Ti ricordi papà: Il Dottor Giovanni Selis e Trent’anni di Pallanuoto Savonese 1948-1978

Iniziamo oggi con l’articolo di MAURO SELIS, figlio del padre della pallanuoto savonese Giovanni Selis, la carrellata di ricordi nella storia della Rari. Un tuffo nel passato attraverso aneddoti, episodi di vita vissuta e successi sportivi che hanno contribuito a costruire la Rari di oggi.

Ti ricordi papà quando mi raccontavi che dopo la guerra le gare di nuoto e le prime partite di pallanuoto le facevate in mare con il rischio concreto di ferirsi con i taglientissimi relitti bellici.

Ti ricordi papà quando mi narravi la tua prima volta in piscina ad Acqui Terme a nuotare dopo un terribile nubifragio che aveva trasformato la vasca in un laghetto melmoso ispessito da uno strato di foglie strappate dal vento da alberi vicini e la gara fu sospesa ma voi savonesi continuaste ad allenarvi giacchè non avevate mai avuto una piscina a disposizione.

Ti ricordi papà quando mi dicevi, mostrandomi le fotografie di te giocatore con la calotta numero 3, che la pallanuoto “antica” prevedeva i ruoli fissi e che il numero 3 era la calotta del “Terzino mobile” e tu che facevi i 400 e i 1500 stile libero,essendo un fondista, eri adattissimo a quel ruolo.

Ti ricordi papà quando mi raccontavi che per giocare usavate dei palloni di cuoio che a lungo andare nell’acqua divenivano così pesanti da somigliare sempre più a “palloni medicinali”.

Ti ricordi papà il libro anni 50 di Mario Majoni, il vangelo della pallanuoto d’antan, che anni dopo lessi con interesse e che conservo ancora.

Ti ricordi papà quando mi dicevi che finalmente nel 1954 fu costruita la Piscina Aurelia di Albissola Marina che permise una maggiore regolarità delle attività seppur limitatamente alla stagione estiva.

Ti ricordi papà quando organizzavi i primi tornei in quella vasca, sia quelli “internazionali” tipo il Trofeo Gaetano Colombo (dirigente partigiano zio della mamma trucidato dai nazisti sul Turchino) o il Trofeo Rossello, sia quelli amatoriali tipo “Torneo dei bagni” con le gradinate sempre stracolme di gente ed io bambinetto ti sgambettavo dietro e non capivo perchè c’erano quelle sedie per le autorità e mi ci si siedevo come fosse un trono, incurante delle partite che si svolgevano senza soluzione di continuità.

Ti ricordi papà quando organizzavi i primi cimenti invernali a Savona per protestare civilmente e chiedere insistentemente la costruzione di una piscina coperta sapendo benissimo che solo un impianto coperto avrebbe garantito la reale crescita della Società.

Ti ricordi Papà quando sei diventato Consigliere Comunale di Savona per 2 legislature, a te della politica importava poco o nulla, il tuo scopo era quello di aver voce in capitolo per farti costruire la piscina coperta e per iniziare a progettare un impianto “olimpico”.

Ti ricordi papà quando mi facevi usare i vecchi cartellini dei giocatori e li utilizzavo per fantasticare storie di fantapallanuoto come fossero figurine e simulavo le partite indossando la calottina e nuotando sul letto e passandomi una immaginaria palla come un vero giocatore, altro che videogiochi!

Ti ricordi papà quando da bambino mi portavi appresso nelle trasferte ed ero la mascotte del gruppo, ma non mi facevi venire a Vernazza perchè lì la gente urlava ed era irascibile, all’epoca si giocava anche in mare (tipo ad Arenzano e a Prà) e il campionato mi sembrava lunghissimo ed appassionante e per me quei viaggi erano vere e proprie avventure con la 1750 Alfa Romeo.

Ti ricordi papà le retine con i palloni, i cartellini e le calottine rigorosamente senza paraorecchie che spesso si rompevano e allora si aggiustavano “alla buona” con nastrini e ago e filo, tu ti improvvisavi sarto , con quell’abilità che avevi acquisito in anni di Pronto Soccorso, solo che lì cucivi le persone!

Ti ricordi papà quella formazione giovanile che sembrava l’inizio di una fiaba: Fantini Guida Cavallo Azzurro…

Ti ricordi papà quando con l’inaugurazione della piscina coperta del Prolungamento a Savona anche noi ragazzini iniziammo a fare pallanuoto, era il 1973 ma quanti pianti…io, io volevo fare il calciatore e invece la pallanuoto mi è poi entrata nell’anima, 4 titoli italiani giovanili soprattutto grazie a dei fenomeni di compagni di squadra e ad un allenatore che non sapeva ancora che sarebbe diventato tra i top assoluti.

Ti ricordi papà quando ci radunasti sulle gradinate della piscina coperta e ci dicesti che Claudio, il nostro allenatore, si era brillantemente laureato in filosofia e ce lo indicasti come fulgido esempio per essere tenaci negli studi.

Ti ricordi papà quando ci tiravi le ciabatte se non eravamo seri negli allenamenti e quando con scopa e ramazza pulivi le gradinate e il bordo vasca.

Ti ricordi papà quei campionati invernali esordienti quando nelle piscine scoperte di Sori, Nervi o Recco ci presentavamo con dei maglioni per non soffrire il freddo.

Ti ricordi quell’estate 1974 che non essendo disponibile la piscina coperta ci siamo allenati dove si poteva, nella piscinetta dell’Hotel San Michele gentilmente offerta dalla Famiglia Falco, al Nautilus di Varazze o in mare con te che ci seguivi con il moscone sempre pronto ad “incoraggiarci” anche con veementi rimproveri.

Ti ricordi papà quei pantaloni beige che usavi come portafortuna, quanti bagni gli hai fatto fare e anche quando la Rari nel 1991 vinse il primo scudetto della sua storia te li eri portati dietro come un talismano.

Ti ricordi papà che accoglienza ci facesti nel 1975 dopo il primo titolo italiano giovanile della storia della pallanuoto Savonese (Giochi della Gioventù a Terranova Bracciolini), tu eri di turno in Ospedale e non eri potuto venire, le cronache narrano che quando ti fu comunicata la notizia del trionfo sul Posillipo urlasti di gioia e che i corridoi del vecchio pronto soccorso del San Paolo di Savona furono innondati dalla tua felicità esplosiva.

Ti ricordi papà il “doping” che ci facevi assumere prima delle partite, era il rosso d’uovo sbattuto super zuccherato preparato dalla Beppa (la mia tata che era per me come una nonna e che è poi la nonna vera di Laura Sicco), che bontà di crema da leccarsi i baffi che iniziavano a crescere sulla nostra faccia da adolescenti.

Ti ricordi papà che nel 1975, assieme ad altri appassionati dirigenti, fondasti la Rari Nantes delle Albissole per permettere anche ai ragazzini meno bravi di poter giocare con più continuità.

Ti ricordi papà le trasferte su quei pulmini con il mitico Bruno Pisano alla guida che ci faceva passare il tempo facendoci giocare a poker con le targhe delle macchine o facendoci indovinare la lunghezza di una galleria o di un cavalcavia, quanti chilometri assieme e quante belle risate e chiacchierate, andare in giro per l’Italia era sempre divertente!

Ti ricordi papà quella volta che ti dimenticasti i cartellini e le calottine sulla panchina vicino alla piscina di Albissola e te ne accorgesti solo una volta giunti a Roma aprendo il bagagliaio dell’auto, ti rivedo con le mani sui pochi capelli mentre sei costernato dell’accaduto e non ti capaciti di questa dimenticanza.

Ti ricordi papà quando ci fu la scissione con il settore Nuoto e diventammo nel 1977 Rari Nantes Savona, volarono letteralmente le sedie a quelle riunioni infuocate, fu il primo passo verso una lunga e ricca stagione di trionfi che si perpetua ancora.

Ti ricordi papà quando lasciasti nel 1978 la società che non sentivi più affine, stavano cambiando i tempi e ti separasti dalla “creatura” dopo un connubio trentennale ben sapendo che la tua idea di gestione societaria non era più idonea con i tempi che si prospettavano, infatti di lì a poco (1981) fu Serie A.

Quanta nostalgia Dottore!, ti ricordo con tutto l’amore che ho, ciao Pà

Tuo figlio Mauro

Mauro Selis, classe 1961, è cresciuto a pane e pallanuoto e non poteva essere altrimenti essendo figlio di Giovanni Selis. Giovanili nel Savona con cui ha vinto 4 scudetti giovanili (1975 Giochi della Gioventù 1976 e 77 Allievi, 1979 Juniores) ha poi militato nel Quinto, nella Rari Nantes delle Albissole e nel Doria nuoto Loano. Attualmente è Dirigente Psicologo presso il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ ASL 2 Savonese, specializzato in Psicoterapia Cognitivista nel 1994. E’ responsabile per la Formazione degli operatori dell’area Tossicodipendenze, si occupa di Dipendenze patologiche, soprattutto di Gioco d’azzardo compulsivo ed è anche autore del testo della canzone Aspettando Jackpot, ascoltabile su You Tube, che diverrà un disco nella Primavera 2012 come elemento tangibile di un progetto di prevenzione sul Gioco d’azzardo compulsivo-patologico.

Giovanni Selis giocatore 1949
Giovanni Selis lo scaramantico 1975 Bogliasco: vittoria regionale Giochi della Gioventù
Giovanni Selis il dirigente 1976: Allievi campioni d’Italia da sin. in alto: Zunino-Pisano A.-Bortoletto-Besio-Mordeglia-Pisano B. da sin. in basso: Crapiz-Selis M.-Rebagliati-Falco-Guida-Selis G.
– Giovanni Selis la chioccia 1974: allaccia la calottina a Marco Bragantini –
Mauro Selis (calotta 5) 1974: esordienti campioni d’Italia a Terranova Bracciolini
– Giovanni Selis il politico dello sport 1970: piscina p.le Eroe dei due Mondi in costruzione –