Pallanuoto: La parola ai protagonisti – L’intervista al centroboa biancorosso Giovanni Bianco

La sua assenza, per motivi di studio, è stata una delle grandi difficoltà, in questa stagione, per la Carige Rari Nantes Savona. Giovanni Bianco, centroboa biancorosso, fresco laureato in ingegneria, è tornato il 10 marzo dopo sei mesi di permanenza al celebre MIT di Boston negli Stati Uniti. Ora è pronto, per questa ultima parte di campionato, a dare il massimo per la salvezza della Rari.

Con Giovanni Bianco proseguiamo la serie di interviste ai giocatori della Carige Rari Nantes Savona impegnati in questo finale di stagione a centrare l’obiettivo della permanenza in Serie A 1. Anche questa, così come tutte le altre interviste, potrà anche essere vista in video sui social della Rari Nantes Savona, www.facebook.com/RariNantesSavona  www.instagram.com/rnsavona youtube.com/RNSavona

E  per accompagnare i biancorossi in queste ultime tre partite di campionato ricordate che l’hashtag è: #crediAmoc1

 

D – Giovanni facciamo un passo indietro. Innanzitutto come stai perché torni dopo sei mesi negli Stati Uniti, certamente una bellissima esperienza dal punto di vista umano, ma per  la pallanuoto un po’ indietro sei rimasto ?

 

R – Sono stati sei mesi difficili, belli, formativi per la mia carriera universitaria, che è il mio percorso di vita separato dalla pallanuoto. Ma in questi sei mesi ho avuto il piacere di allenarmi con la squadra del Mit di Boston, ho avuto il piacere di conoscere nuove figure legate al mondo della pallanuoto, ho continuato i miei allenamenti e seguivo la Rari tutte le mattine, perché per me era mattina mentre da voi erano le 6 del pomeriggio. Seguivo la Rari dal computer a volte con delle dirette streaming dal cellulare di mia madre, il tutto per stare vicino il più possibile alla Rari ed ai miei compagnai.

 

D – Il tuo cuore è rimasto, quindi, a Savona ed intanto ti sei laureato in ingegneria proprio a Savona. Quando sei tornato che Rari hai trovato ? Hai, infatti, giocato la prima partita con la Florentia poi sei andato negli USA ed ora al tuo ritorno che Rari hai trovato e che giovani hai trovato

 

R – Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dai risultati che stanno ottenendo e che hanno ottenuto perchè la quadra sta combattendo, è nel vivo della classifica. Siamo in una posizione dove possiamo giocarci la possibilità di non andare neanche ai play out. E non dobbiamo sperare nei risultati delle altre squadre. I ragazzi sono migliorati, i giovani sono migliorati moltissimo, soprattutto il giovane montenegrino, ma anche tutti i ragazzi del nostro vivaio. Un encomio speciale va ai più vecchi, tra virgolette ovviamente, come Soro che ha 40 anni ma biologicamente sono 25, mio fratello Lorenzo, Milakovic, Piombo, Colombo, Missiroli tutti loro hanno dimostrato di aver tenuto e aver retto il campionato in questa situazione difficile e poi Alberto che è riuscito a creare un’alchimia tale da portare la squadra a questo punto, inaspettato ma gradito, ed io ora sono qui e non vedo l’ora di giocare.

 

D – Paliamo di queste tre partite in successione, domani con il Trieste, l’11 maggio a Roma con la Lazio e il 18 maggio a Savona, l’ultima, con la Canottieri.

 

R –  Queste tra partite, partendo da quella di domani, sono fondamentali perchè noi adesso siamo ad un punto in classifica nel quale, con altre otto squadre, ci giochiamo la salvezza diretta senza play out. La partita di domani è uno scontro diretto con un avversario ostico con cui abbiamo perso 5 a 4 in casa loro e adesso dobbiamo prenderci questi tre punti perché sono necessari per il nostro cammino. Saranno tre partite veramente belle e combattute dal punto di vista agonistico, non ci sarà esclusioni di colpi e nessuno si risparmierà. Si vedrà  il vero spirito di questa pallanuoto.

 

D – Come si batte il Trieste

 

R – Il Trieste si batte innanzitutto con le tre settimane di preparazione che abbiamo fatto. Bisognerà essere cinici e non pensare che la partita andrà via nel primo tempo. Bisognerà reggere fino all’ultimo quarto, non dovremo commettere errori dettati del nervosismo e, come dicevo prima, cinicamente giocarsela fino all’ultimo uomo in più, fino all’ultimo uomo in meno e cercare di portare loro allo sfinimento mentale. Chi reggerà meno mentalmente sarà quello che perderà la partita

 

D – In questo contesto quanto è importante il pubblico.

 

R – Il pubblico è fondamentale. Io principalmente, ma anche tutti i miei compagni lo sentiamo  molto. Vedere un piscina piena con la gente della tua città, dieci tredicesimi di noi, infatti, sono nati o cresciuti  a Savona, e vedere la città che ti segue cambia tutto, completamente. E’ come se fosse l’ottavo giocatore in vasca.

 

D – Facciamo allora un invito ai tifosi ed a tutta Savona a venire in piscina a sostenere la Rari sabato 27 aprile alle ore 18 nella partita col Trieste. Ma vista la tua permanenza negli Stati Uniti, facciamolo un po’ all’americana, alla Zio Sam …

 

R – E allora come direbbe lo Zio Sam I want you

Laura Sicco