La ricetta di Cattaro

LA RICETTA DI CATTARO

di Mirko Vicevic

 

1) Introduzione

La pallanuoto è la nostra vita, Cattaro è il nostro ambiente. La pallanuoto e Cattaro erano, sono e saranno un modo di vivere. Kotor è la città che nel 2010 era campione d’Europa con il Primorac, campione di Coppa Len con il Cattaro, arrivava ai quarti di finale di Len con il VAL, è rappresentata da otto giocatori nati a Kotor nella Nazionale del Montenegro, conta i due terzi degli allenatori di tutte le squadre nazionali, vanta con queste tre squadre il primo posto in 5 delle 7 categorie del campionato nazionale, schiera 7 arbitri internazionali, tutti quelli della lista montenegrina, e l’arbitro, forse il migliore del mondo, che ha fischiato la finale delle Olimpiadi. Tutto ciò con la forza di 17 mila abitanti che vivono nel comune di Kotor (censimento del 2010).

2) Tradizione

Ormai sono tantissime le famiglie che contano tre generazioni di pallanuotisti e sono veramente pochi quelli che a Kotor non hanno mai provato almeno ad allenarsi. Specialmente durante i mesi estivi, quando la temperatura del mare lo consente, Kotor offre per la pallanuoto un palcoscenico meraviglioso, tante porte buttate tra le barche nelle spiagge, tanti bar e ristoranti sul lungomare dove paga da bere chi ha perso ai rigori tirati nello specchio d’acqua lì davanti. E anche le ragazze danno sempre la precedenza ai pallanuotisti e questo non è poco. Anche a questo livello amatoriale è difficilissimo trovare chi vuole stare in porta, così si manda in porta qualcuno per punirlo o perché è scarso ed in questo modo anche a livello amatoriale si inizia l’attività di portiere.

3) Lavoro che facciamo sul terreno così fertile

Da molti anni sono presenti nel settore tante società (in tutto il Montenegro sono sei). L’organizzazione societaria è simile a quella italiana, ma la concorrenza è all’ennesima potenza. La battaglia principale da noi parte subito da chi è più bravo a portare i bambini per la prima volta in piscina, ad avvicinarli al primo contatto con la pallanuoto. Chiaramente occorre avere una struttura ed un organico adatti: una piscina con porte regolari e allenatori che programmano il contenuto dell’allenamento.

Il W.A . Cattaro, la mia società, registra risultati veramente sorprendenti essendo una società nata appena nel 2008. Siamo la società con maggior numero di iscritti del Montenegro, in particolar modo nelle annate ’99, 2000 e più giovani dove contiamo un totale di 70 bambini iscritti. Il nostro futuro, il futuro della società, la qualità che la W.A. Cattaro esprime e che soprattutto esprimerà nelle prossime stagioni dipende e dipenderà esclusivamente da queste annate.

Tutto questo, che riteniamo sia la nostra enorme forza, passa e si svolge attraverso i seguenti punti:

a) Propagandare la pallanuoto già presso i ragazzini di 4 – 5 anni attraverso conoscenze, amici, maestre ed avviarli al nuoto e alla pallanuoto iniziando contemporaneamente il processo di valutazione delle loro qualità. Un’azione di propaganda anche tra i genitori può essere decisiva, ricorrendo anche alle conoscenza di parenti e amici. Per noi è’ importantissimo reclutare una base molto grande e, per farlo, anticipare il contatto con la pallanuoto in modo che avvenga nella nostra società.

b) Avere allenatori di fama mondiale o gli “eroi del posto”, così da facilitare il reclutamento giovanile.

c) I genitori devono essere informati subito, senza grandi promesse, con lo slogan che in ogni scuola o classe c’è un fantastico dottore, musicista, avvocato, ecc. ecc. e che il nostro compito è di trovare in ogni classe un bravo pallanuotista.

d) Costruire un orario che dia la possibilità a tutte le categorie di allenarsi 6 giorni su 7, costruirlo in modo che sia elastico perché anche in Montenegro i ragazzini iniziano come in Italia ad avere troppi impegni.

4) Lavoro quando sono già arrivati in piscina

Ci sono alcune semplici regole che ritengo fondamentali per legare i ragazzi all’attività in modo serio e per dare un’impronta alla loro formazione futura:

a) Devono essere sempre seguiti da una guida valida.

b) Devono prestare sempre la massima attenzione

c) Devono lavorare per ottenere subito dei risultati perchè l’obiettivo è quello di vincere e perchè la vittoria è lo scopo della loro attività.

d) Vanno premiati subito i migliori perché possano essere di esempio allo sviluppo di tutti gli altri.

e) Contemporaneamente tutti sono bravi perchè tutti pagano la quota e perciò sono tutti necessari per far funzionare il sistema.

f) Occorre cercare, ovviamente nei limiti possibili, il risultato che però è doppio: è la vittoria momentanea, ma anche l’arrivo in prima squadra. L’equilibrio tra queste due ultimi obiettivi è la cosa più difficile perchè i genitori (che decidono nell’80 % dei casi) portano i figli nella società che ha i migliori risultati giovanili. Inoltre i genitori solo in percentuale modesta, secondo i nostri sondaggi e la nostra esperienza, riescono ad avere la visone a lungo termine cioè quella che dagli 11 anni conduce alla 1^ Squadra. La bravura del tecnico a bordo vasca e la strategia della società possono facilitare l’equilibrio tra le vittorie giovanili e la formazione del giocatore completo.

5) Come “lavoro” in piscina può trasformasi in un sistema che mantiene la società

Più soci, più quote, più allenatori, più genitori.

Genitori, insieme a parenti ed amici, sono una forza che va oltre le quote. Si può immaginare dal numero degli abitanti di Kotor che una società con tanti bambini e tante famiglie possa conquistare un “peso politico” presso le istituzioni locali.

Se gli esercizi e il lavoro svolto “piacciono”, i bambini portano altri bambini. Le riunioni con i genitori vanno sempre fatte per avvicinare tutti coloro che vivono le eventuali problematiche della società, anche economiche, rappresentandole come un ostacolo verso i loro figli. Organizzare e proporre sempre incontri internazionali, tornei e varie attività non solo estive coinvolgendo i genitori.

La divisione per categorie attraverso gli strumenti adatti. Per “strumenti” adatti intendiamo le dimensioni del campo, la durata della partita, il numero dei giocatori in acqua, la grandezza delle porte, la grandezza dei palloni ed il numero dei giocatori per squadra. Si può capire meglio l’organizzazione del lavoro in vasca attraverso questi dati e con gli orari dell’allenamento che seguono.

Nati; campo di gioco; porta; pallone n°; durata; n° giocatori

1993/94/95; 30×20 m; 3,00×0,90 m; (5); 4×8 min; 14

1996/97; 30×20 m; 3,00×0,90 m; (5); 4×7 min; 14

1997; 30×20 m; 3,00×0,90 m; (5); 4×7 min; 14

1998; 24×16 m; 2,50×0,85 m; (4); 4×6 min; 15

1999; 24×16 m; 2,50×0,85 m; (4); 4×6 min; 15

2000; 24×16 m; 2,15×0,74 m; mini-mini; 4×6 min; 17

2001; 24×16 m; 2,15×0,74 m; mini-mini; 4×6 min; 17

93-94-95 dal lunedì al sabato 18,30 – 20,00 2 partite settimanali

96-97-98 dal lunedì al sabato 16,00 – 17,30 1 partita settimanale

99-00- dal lunedì al sabato 16,00 – 17,30 2 partite settimanali

01-02-03 dal lunedì al venerdì 13,00 – 14,00 1 partita settimanale

04-05-06 lunedì, mercoledì, venerdì 13,00 – 14,00 2 – 3 partitelle settimanali

In conclusione

Ognuno ha problematiche diverse, la nostra battaglia principale, come già detto all’inizio, parte molto prima dell’età agonistica, praticamente iniziamo il reclutamento dei bambini prima che vadano a scuola.

I punti 3, 4 e 5 spiegano come lo facciamo e sono sempre più sicuro che un grosso lavoro dipende dalla società e dai personaggi scelti per avere il primo contatto con i bambini.

In conclusione molta parte delle sorti della società e del settore giovanile dipendono da fattori non tecnici.

Mirko Vicevic (al centro in basso) insieme allo staff del Cattaro

 

IL COMMENTO

di Claudio Mistrangelo

I principi, le regole, l’organizzazione del Settore Giovanile del Barcellona Calcio, al centro della precedente puntata di “Area Tecnica”, sembrano principi, regole e organizzazione indiscutibili, validi sempre, comunque e ovunque. E, ancor più, realizzati in un mondo che noi non calciofili accusiamo spesso di essere più show, più business che sport. Così che rappresentano un modello vincente nei risultati e nell’immagine.

Eppure non sono principi e regole che vanno bene a tutti. Non tanto perché non siano condivisibili o ammirabili nella loro perfezione, quanto perché presuppongono una storia già fatta, battaglie già vinte, uno spirito già affermato, una fama già conquistata.

Ma se tu inizi da zero, se lo fai portando concorrenza ad una potenza sportiva su un territorio ristretto, se i giovani spontaneamente non vengono da te, ma vanno da un’altra parte perché è di là che c’è la società famosa: allora questi principi, queste regole valgono ancora ?

Così si domanda Mirko Vicevic e la risposta che dà è negativa.

Lui, campione di Kotor, campione olimpico jugoslavo, primo capitano della nazionale montenegrina, smessa la calottina ha deciso di costruire una nuova società di pallanuoto, il Cattaro, nella stessa città, nella stessa piscina della sua prima squadra, il mitico Primorac Kotor, vincitore sul Recco nella Final Four di Eurolega 2010.

Una missione forse non impossibile, sicuramente difficile che all’inizio sembrava facile. Presidente facoltoso, sponsor, grande squadra, vittoria in LEN (proprio sul Savona). Poi il megapresidente viene sparato sulla piazza di Kotor e la società sfiora il tracollo … Mirko la ricostruisce dal basso, dai bambini: occorrono grande entusiasmo ed energia, bisogna reclutare, incassare quote per far fronte alle spese …

E così viene fuori un’impostazione delle giovanili diversa da quella della Rari, diversissima dalla “Cantera”, un’impostazione più dura, più cruda, che rovescia molte delle mie convinzioni.

Le vittorie giovanili sono mezzi non fini, dico io; no le vittorie giovanili fanno sì che i bambini li portano da me e non dall’altra parte, dice Vicevic.

I genitori stanno fuori, entrano solo alla partita, dice la “Cantera”; no i genitori pagano e non solo entrano, entrano anche in società, dice lui.

Un rovesciamento di prospettiva che mi riporta indietro nel tempo, che mi ricorda maledettamente i miei inizi quando con le vittorie del settore giovanile costruii il “peso mediatico” della Rari in città, quando scalammo le categorie fino a quella assoluta e quando con i genitori di quei campioncini in erba contribuì a costruire la società così com’è ora.

Non esiste IL MODELLO, ma modelli che si adattano alla situazione e che, attraverso crisi e sviluppi, evolvono nel tempo.

IL CURRICULUM SPORTIVO DI MIRKO VICEVIC

foto tratta da waterpoloweb.com

VIČEVIĆ (Pavle) MIRKO, nato il 30 giugno 1968 a Kotor – Montenegro.

Ha iniziato a giocare nel “Primorac” – Kotor – Montenegro.

Ha giocato anche nelle seguenti squadre:

“Jadran” – Spalato, Croatia

“R.N. Savona”- Savona, Italy

“Barcelona” – Barcellona, Spain

“Brixia” – Brescia, Italy

“Pro Recco” – Recco, Italy

Trofei con le squadre di club:

1° posto nel Campionato Yugoslavo nel 1986 con il “Primorac”-Kotor,

1° posto nel Campionato Yugoslavo nel 1991 con il “Jadran” – Spalato,

Vincitore della Coppa di Yugoslavia nel 1986 con il “Primorac”-Kotor,

Vincitore della Coppa del Mediterraneo nel 1991 con il “Jadran” – Spalato,

1° posto nel Campionato Italiano nel 1993 con la “R.N. Savona” – Savona

1° posto nel Campionato Italiano nel 2002 con la «Brixia» – Brescia

Vincitore del LEN Trophy negli anni 2002,2003.2006 con la “Brixia” – Brescia

Partite giocate con le squadre Nazionali:

Nazionale Yugoslava A- giocate 296 partite

Nazionale Yugoslavia Junior – giocate 85 partite

Nazionale del Montenegro A- giocate 7 partite

Con la squadre Nazionali ha vinto:

Olimpiadi di Seul nel 1988 – medaglia d’oro

Campionati del Mondo a Madrid nel 1986 – medaglia d’oro

Campionati del Mondo a Perth nel 1991 – medaglia d’oro

Coppa del Mondo FINA nel 1989 a Berlino – medaglia d’oro

Coppa del Mondo FINA nel 1990 a Roma – medaglia d’oro

Coppa del Mondo FINA nel 1991 a Barcellona – medaglia d’argento

Coppa del Mondo “Good will games” nel 1990 a Seattle (USA) – medaglia d’oro

Campionati Europei nel 1987 a Strasburgo – medaglia d’argento

Campionati Europei nel 1989 a Bonn – medaglia d’argento

Campionati Europei nel 1991 ad Atene – medaglia d’oro

Universiadi nel 1987 a Zagabria – medaglia di bronzo

Giochi del Mediterraneo nel 1991 ad Atene – medaglia d’argento

Giochi del Balcani nel 1988 a Bucarest – medaglia d’oro

Giochi dei Balcani nel 1990 a Kruševac – medaglia d’oro

Con la Nazionale Yugoslava Junior ha vinto:

Campionato del Mondo nel 1985 ad Istanbul – medaglia di bronzo

Campionato del Mondo nel 1987 in Brasile – medaglia d’argento

Campionato Europei nel 1984 a Tenerife – medaglia d’argento

Giochi dei Balcani nel 1984 in Bulgaria – medaglia d’oro

Carriera come allenatore di Pallanuoto:

Diplomato alla Scuola di Pallanuoto “Trifun-Miro Ćirković” a Kotor nel 1991

Diplomato allenatore di Pallanuoto FIN nel 1997 a Roma.

Vincitore del Campionato Juniores con la R. N. Savona nel 1999.

Dal 2008, allenatore della 1^ Squadra del “Vaterpolo Akademija Cattaro», dove ricopre anche il ruolo di Team-Manager, e con la quale ha vinto il LEN Trophy nella stagione 2009/2010.

Ha partecipato ai Seminari internazionali per allenatori di pallanuoto a Savona negli anni 1997,1998, 1999, ed a Nizza nel 1998.

E’stato il responsabile dello Stage di Pallanuoto per ragazzi di età tra i 9 ed i12 anni a Savona nel 1997 e nel 1998.