La Rari di Cecco, Cicci e Ciccio

Mi chiamo Francesco “Cecco” Parodi, sono arrivato alla Rari Nantes Savona (allora era Amatori Nuoto) nel 1969 su invito dell’allenatore di allora Luigi “Gino” Cola, insieme ad Ennio “Cicci ” Risso e Giovanni “Ciccio” Rotondo, tutti e tre provenienti dal disciolto G.S. Italdsider.

La squadra era composta da ragazzi tutti molto giovani e noi avremmo dovuto portare esperienza e fisicità.

La società era guidata dal Dott. Giovanni Selis, una persona splendida di cui conservo un affettuoso ricordo.

Io ero un portiere, ma Gino mi riciclò come difensore centrale sul centroboa avversario, siccome avevo un buna preparazione di gambe; me la cavavo benino, soprattutto nella vasca di casa, che era la piscina dello Sporting di Albissola Marina, dove, viste le ridotte dimensioni, c’era poco da nuotare.

Sono rimasto fino al 1971, anno in cui conquistammo la fase finale del Campionato “C” regionale ed arrivammo secondi nel concentramento di Milano; poi ho smesso di giocare per problemi famigliari e limiti d’età.

Ho continuato a seguire la pallanuoto savonese con qualche piccola collaborazione e comunque sempre in contatto con la società che nel frattempo sotto la guida tecnica di Gino Cola prima e Luciano Cucchia poi aveva raggiunto la Serie “B” nazionale e dopo, con l’avvento di Claudio Mistrangelo, proveniente dai successi del settore giovanile, la Serie “A” e gli scudetti.

Sono genovese, ma sono molto legato alla Rari; quando posso la seguo e vado a fare il tifo per lei. Vorrei ora raccontare due episodi accaduti durante la mia attività di giocatore: uno folkloristico – goliardico ed uno tecnico.

Il primo ha come protagonisti il sottoscritto e Cicci Risso, che siamo amici da oltre 60 anni, ma che con il cibo siamo stati sempre in competizione.

Tornavamo dalla trasferta di Imperia, giocata nel tardo pomeriggio di una domenica ed al rientro a Savona andammo a mangiare in una pizzeria; stavo mangiando la mia pizza, quando qualcuno alla mia destra mi chiamò (forse d’accordo con Cicci), mi voltai ed a quel punto Cicci, seduto alla mia sinistra, spostato di un posto, aggredì la mia pizza rimasta e se la mise tutta in bocca; d’istinto lo colpii con la forchetta alla schiena procurandogli una ferita della quale porta ancora il segno.

Questo episodio non ha minimamente scalfito la nostra amicizia.

Il secondo episodio riguarda tutta la squadra dell’anno 1971.

Giocavamo, in mare, a Prà contro l’Aragno, in una giornata afosa, mare calmo con numerosi detriti galleggianti; utilizzai una cassetta da acciughe semisommersa per coprire alcune controfughe degli avversari; ma la cosa singolare è che la partita finì 0 – 0 e pare che negli annali fosse la seconda volata che succedeva (da “La Gazzetta del Lunedì” di Genova).

Cecco Parodi

Curriculum:

Cecco Parodi ha giocato a pallanuoto 18 anni, prima nella Libertas a Sestri Ponente, poi alcuni mesi nella Juniores della R.N. Pegli poi nuovamente nella Libetas, quindi, sei anni all’Aragno di Prà e tre anni al G.S. Italsider ed infine alla R.N. Savona (ex Amatori) dove ha concluso la sua esperienza da giocatore.

(Nella foto in alto la formazione che militò nel campionato di Serie D nel 1970. In alto da sinistra: “Cicci” Risso, Paolo Ghersi, “Cecco” Parodi, Gigi Capurro, “Ciccio” Rotondo, Giovanni Selis, Luigi Cola. Accosciati da sinistra: Claudio Mistrangelo, Vito, Massimiliano Ribelli, Luciano Recagno, Gian Testa, Carlo Salino).

La Rari tutta giovani savonesi affidata a Cola fece un passo falso alle finali Serie D di Voghera, dimostrandosi ancora acerba sul piano tattico, ma soprattutto immatura su quello disciplinare.

E così si ricorse ancora ai genovesi. Ma non più in massa. Cola scelse tre giocatori, più vecchi di noi di qualche anno (ma a quell’età sembravano tanti), più esperti nel gioco e nella vita. E, poi, avevano tutti quei soprannomi Cecco, Cicci, Ciccio che a noi ci incuriosivano un po’ e ci facevano sorridere molto.

Rotondo rimase sempre defilato, come altri che girarono in quei due – tre anni lì. Parodi e Risso divennero, invece, punti di riferimento assoluti. Amici per la pelle, sempre in polemica perché scettico l’uno e di un buon senso realista l’altro popolarono di aneddoti e di fatti quelle estati pallanuotistiche di fine anni ’60.

Anche quel gruppo fallì la promozione in C alle finali di Milano. Fu una grande delusione. Seguirono 1 – 2 stagioni di transizione, abbastanza incolori (così almeno me le ricordo).

Fu, però, in quegli anni che Giovanni Selis portò alla realizzazione il progetto della piscina coperta di Trento e Trieste che avrebbe cambiato i destini della Rari.

Claudio Mistrangelo

La 1^ Squadra a Chiavari nel 1971