Pallanuoto: Area Tecnica – Pali in superiorità numerica – terza ed ultima puntata

PALLANUOTO: AREA TECNICA – PALI IN SUPERIORITÀ NUMERICA – TERZA ED ULTIMA PUNTATA


Si conclude oggi, con la pubblicazione della terza ed ultima puntata, l’approfondimento curato da Claudio Mistrangelo per Area Tecnica sul tema: “Pali in superiorità numerica”.Capitolo 4: SCELTE TATTICHE DI PALO 5Stabiliti alcuni concetti base, conviene ora valutare alcune situazioni classiche in cui Palo 5 deve decidere che cosa fare (tattica individuale).4.1 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2Ne abbiamo elencate due per chiarire i concetti base dello spazio libero, del limite dello spazio e del non allineamento. Si tratta in sostanza di un attacco 4-2 classico e di una scelta difensiva aggressiva verso il difensore esterno.4.2 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2 CON USCITA DALLA LINEA DI POSIZIONE 4Ipotizziamo ora Palo 5 all’interno di un attacco 4-2 che porta l’attaccante di posizione +5, verosimilmente un buon tiratore, ad uscire dalla linea dei 2 mt seguendo una probabile rotazione di + 2 e + 4 verso posizione 1. Qui, di seguito, viene schematizzata la situazione che si determina.

 

Palo 5 deve muoversi principalmente in relazione con quanto fa il difensore tra lui e l’attaccante in posizione 5 soprattutto quando questi riceve o sta per ricevere la palla.

1^ ipotesi:

temendo il forte tiratore in posizione +5 il difensore esce anche lui ad aggredirlo. In questo caso Palo 5 deve scivolare sulla linea così da allontanarsi dal difensore centrale e obbligarlo a scegliere tra lui e Palo 1.

 

L’azione di scivolamento verrà descritta nel capitolo sulla tecnica, ma è bene dire già subito che è una delle azioni più tipiche dei Pali, ma anche una delle meno presenti nei fondamentali esercitati.

È bene anche sottolineare che in questa situazione Palo 5 non deve uscire dalla linea, ma scivolare lungo la linea perché una sua uscita vanificherebbe l’azione di uscita dell’attaccante +5.

 

2^ Ipotesi

Il difensore decide di non aggredire l’uscita dell’attaccante in posizione 5, ma di tentare di bloccarne il tiro con il braccio alto. In questo caso Palo 5 o non fa nulla (e fino a qualche tempo fa così avveniva) oppure compie un’azione di spinta (con la schiena…) sul difensore per aprire l’angolo corto al tiratore esterno oppure, in qualche modo, destabilizza lo stesso difensore esterno.

 

L’azione di spinta del palo sul bloccante è sempre ai limiti della correttezza regolamentare e rappresenta una delle tante azioni ai limiti e oltre il regolamento che vengono compiute da una parte e dall’altra (dalla difesa sui Pali e dai Pali sulla difesa).

4.3 IN ATTACCO 4-2 CON ROTAZIONE IN 3-3

Si tratta di un’azione di scivolamento completa di Palo 5 che lo porta fino allo schieramento in 3-3. Questa azione è combinata, ovviamente, con una rotazione dalle posizioni +2 e +4. Il problema, in generale, è la reazione della difesa: sulla base di quella, in particolare del difensore vicino, Palo 5 dovrà agire.

– 1° ipotesi

La difesa aggredisce la rotazione. È una scelta difensiva teoricamente un po’ suicida, ma si vede e spesso ha successo: Il “tempo” vince lo “spazio”. Palo 5 deve subito capire di bloccare il suo scivolamento (alcuni nuotano il passaggio a 3-3, a mio avviso erroneamente) perchè si trova nella situazione della rotazione di +5 sul 4-2 (vedi paragrafo precedente) e deve, quindi, regolarsi nello stesso modo.

 

Ma se nella sua scelta aggressiva anche il difensore centrale seguisse Palo 5 è evidente che la rotazione Palo 5 la deve proseguire per portare via il difensore centrale e aprire ancora di più lo spazio sulla linea a Palo 1.

 

– 2° ipotesi

La difesa rimane ferma nel 3-2 stretto.

In questo caso completato lo scivolamento Palo 5 si trasformerà in un esterno di prima linea di un attacco 3-3 e dovrà lavorare ad “aprire” il suo difensore in favore di un altro esterno oppure concludere lui stesso.

Spesso, in questi anni, gli allenatori richiedono un ritorno al 4-2 obbligando lo stesso giocatore a un rientro sul palo.

Su questo movimento due saranno le opzioni.

• Nel primo caso il difensore di 5 si è sbilanciato oltre la linea dei 2 metri ponendosi in mezzo tra 4 e 5. Palo 5 dovrà cogliere il momento giusto (o previsto dallo schema) con palla verosimilmente in 1-2 e rientrare sul palo. Dovrà farlo non nuotando a stile libero, ma spostandosi in posizione semiverticale a trudgeon o a trazione, pronto a schiacciare la palla in porta.

• Nel secondo caso il difensore di 5 è rimasto sulla linea a difesa dell’angolo corto. Il rientro in questo caso avrà la funzione di blocco per la probabile controrotazione in 4-2 di 5.

 

4.4 FINESTRA SULL’ARBITRAGGIO

L’azione di blocco è un’azione sempre al limite del regolamento. Rientra nella casistica di azioni fallose commesse da difensori e attaccanti nelle situazioni di superiorità/inferiorità numerica. Fino ad un ventennio fa l’azione fallosa era quasi esclusivamente causata dai difensori che si appoggiavano agli attaccanti in ruolo di Palo così da parare meglio il tiro dagli esterni oppure si spingevano ai Pali per essere più reattivi in una difesa di movimento oppure ancora li affondavamo per togliere una soluzione all’attacco.

La qualità e l’organizzazione delle difese in inferiorità, la riduzione del tempo di superiorità, l’importanza sempre crescente di una buona percentuale nella superiorità numerica hanno indotto anche gli attacchi in superiorità ad adottare azioni border line per ottenere conclusioni più efficaci. Due esempi: il blocco irregolare di cui ora diremo e lo sbilanciamento del difensore esterno così da aprire l’angolo al tiratore.

L’azione di blocco è, dunque, sempre tra due limiti: il bloccaggio irregolare da parte dell’attaccante del movimento del difensore e lo sfondamento o lo scavalcamento da parte del difensore ai danni dell’attaccante. Perché il blocco sia regolare occorre che l’attaccante prenda la posizione di ostacolo in anticipo sul movimento di reazione del difensore così da trovarsi fermo in un’azione di ostacolo passiva che nessuna norma regolamentare gli impedisce. Coloro che sostengono che il blocco è sempre irregolare conoscono solo il blocco attivo. Il blocco è ovviamente irregolare se l’attaccante lo porta con le braccia impedendo attivamente il movimento di reazione del difensore teso a rientrare in posizione di parata.

4.5 LE SCELTE TATTICHE DI PALO 1

Dal punto di vista tattico le scelte di Palo 1 sono sostanzialmente simmetriche a quelle di Palo 5 e rispondono agli stessi concetti base perciò non meritano una faticosa trattazione a parte.

Capitolo 5: LA TECNICA DEI PALI

5.1 METODOLOGIA

Per comprendere come i Pali devono muoversi, scivolare, resistere alla pressione di un difensore o tirare in porta, occorre partire dal fondo, cioè dal loro assetto nella fase conclusiva. Tale impostazione pare anche la più corretta per addestrare i giocatori, soprattutto i giovani, al ruolo di Palo. La progressione didattica corretta è: assetto nella conclusione, assetto nella ricezione, assetto negli spostamenti.

5.2 L’ASSETTO NELLA CONCLUSIONE

Prendiamo sempre l’esempio di Palo 5. Si deve partire proprio dal suo assetto nella fase di realizzazione.

Il tiro in porta di un Palo è sempre un tiro con poco tempo a disposizione e, quindi, assimilabile a un tiro al volo. In realtà i tempi a disposizione sono due: 1) quando il palo si trova sulla linea dei 2 mt il tiro sarà una vera e propria deviazione al volo; 2) quando si trova ad esempio dopo uno scivolamento esterno, fuori dalla linea, a 2.50/3 mt dalla porta, il tiro sarà una vera e propria schiacciata o una schiacciata dopo una piccola pausa.

In entrambi i casi il suo assetto, cioè la posizione da assumere in acqua, dovrà avere il braccio di appoggio in avanti a pressione, il corpo “obliquato” con rotazione del busto e, soprattutto, con la gamba corrispondente al braccio di tiro in anticipo rispetto al busto in direzione della palla; dovrà, cioè, evitare l’errore più diffuso, soprattutto nei giovani giocatori, di avere il busto rivolto verso la palla in anticipo rispetto alle gambe (e poi dietro nella fase di tiro) perché questa posizione non gli consentirà il controllo della palla e non gli fornirà stabilità in caso di un contatto avversario.

La prima indicazione è, quindi, proprio quella dell’equilibrio nell’assetto di tiro.

L’assetto di tiro che abbiamo indicato è valido per il tiro dopo ricezione di palla proveniente dalle posizioni +1/+2/+4, ma non per la ricezione della palla quando proviene dalla posizione +5. In questo caso la palla dovrà essere ricevuta in un assetto del tutto diverso. Per ora ci basti dire che nella conclusione il giocatore di Palo 5 avrà il corpo orientato con le spalle alla porta, il braccio teso lungo la linea a toccare la palla che arriva da posizione 5 con il braccio rovesciato in una vera e propria mezza rovesciata al volo. Oppure, nel caso decidesse di impugnare la palla, dovrà ruotare il corpo (obliquandolo verso la porta in una breve rotazione esterna rispetto al corpo, ricordandosi di “condurre” la gamba destra in anticipo sul corpo così da consentire appoggio al movimento), e porterà la palla in alto per garantirsi un minimo di forza potenziale e di escursione del gesto.

Infatti non potrà caricare il braccio all’indietro. Si tratterà di un tiro tutto avanti: il braccio non deve mai oltrepassare all’indietro la linea della testa, pena di essere intercettato dal difensore centrale.

N.B. La scelta tra i due tipi di tiro (tocco in rovesciata al volo/tiro con braccio davanti al corpo) dipende dal tempo a disposizione che dipende a sua volta dalla distanza del difensore centrale. La scelta più che da Palo 5 deve essere fatta da +5 che vede la distanza del difensore centrale e che può, regolando il tipo di passaggio, dare indicazioni sul tiro da scegliere al Palo.

 

 

5.3 L’ASSETTO NELLA RICEZIONE: LA MINIMA MODIFICAZIONE

Chiarito l’assetto di tiro, si passa a vedere come va modificato per ricevere il passaggio.

Il concetto-base qui è quello della minima modificazione. Infatti, si può con la sola rotazione del capo e la conseguente della spalla, bloccando per così dire il bacino, essere pronti a ricevere in Palo 5 un passaggio da posizione 1-2 e 4 dove la ricezione più difficile risulta essere quella da 4 perché è la più verticale. Il braccio di tiro va diretto verso la posizione della palla seguendo il concetto della minima modificazione. Va ricordato ancora che le gambe vanno tenute in modo tale che sostengano l’equilibrio del corpo, quindi, con la gamba destra (per un destro) a precedere (e sostenere) il busto pena il pericolo di “cadere” nell’acqua.

Le cose cambiano di molto quando la palla da posizione 1-2 o 4 viene passata a posizione 5. In questo caso occorre subito sottolineare alcune cose.

• L’assetto di Palo 5 verso 5 va preferibilmente preso ruotando sull’esterno e non all’interno se non altro perché si compie un angolo minore;

• Le gambe che sono in anticipo verso +4 vanno portate in anticipo verso +5 con un movimento a bilancia, fondamentale troppo spesso dimenticato;

• Anche qui il movimento deve seguire il concetto della minima modificazione dell’assetto, per quanto l’assetto in questo caso si modifichi profondamente.

5.4 LE MOTIVAZIONI DELLA MINIMA MODIFICAZIONE

Ragioniamo ora sul perché del concetto della minima modificazione dell’assetto ricordando che Pali molto bravi non seguono questo o un altro dei concetti base perché hanno trovato propri equilibri o assetti. Si ragiona sempre su un modello non facendone un idolo o un vincolo assoluto, ma una guida per comprendere anche quanto si discosta con successo.

Se Palo 5 deve ricevere palla da posizione 4 e accentua la rotazione del busto per vedere meglio, in modo più comodo, la palla, è evidente che quando la riceverà si troverà parzialmente spalle alla porta e dovrà quindi ruotare il busto con la palla in mano. Con qualche danno: “portare” la palla anche per un arco di soli 30-40 cm nella situazione di inferiorità numerica è molto rischioso; non si vede subito la porta e si rischia di essere in ritardo sulla reazione della difesa; ci sono maggiori difficoltà a trovare l’assetto di tiro avendolo perso.

Ma una ragione ulteriore, e, forse, ancora più importante, è il mantenimento dell’equilibrio sotto la pressione dei difensori. Infatti, i Pali subiscono durante la fase di superiorità numerica la continua pressione dei difensori che si caratterizza in appoggi, affondamenti, spinte sul bacino e solo l’assetto descritto (con l’appoggio delle gambe e il bacino mai in verticale rispetto al busto) consente il mantenimento dell’equilibrio che continue rotazioni, giravolte facilmente fanno perdere.

5.5 L’ASSETTO NEL MOVIMENTO

Si sono per ora analizzati gli assetti posizionali (assetto di ricezione e di tiro), merita ora dare conto dei movimenti di Palo 5.

Fondamentalmente: scivolamento; avanzamento in trazione, in trudgeon; rotazione, elevazione; blocchi e veli…

5.5.1 Lo scivolamento

L’azione di scivolamento è forse l’azione principe del Palo, se si esclude la conclusione.

Lo scivolamento può essere lungo la linea o verso l’esterno, tecnicamente non c’è differenza.

In sostanza si tratta di procedere verso la direzione opposta a quella verso la quale si è assettati per il tiro. Basta pensare, quindi, di essere pronti ad un tiro e da quell’assetto (ruotando solo il capo e, per il minimo dovuto alla necessità di ricevere, le spalle) procedere all’indietro. È importante il lavoro della gambe che hanno una funzione di spinta opposta a quella della normale trazione.

Il corpo assettato in posizione di tiro, ma il viso volto verso la palla… le gambe, come detto, nella classica azione di bicicletta, ma con il movimento di spinta all’indietro accentuato. Guadagnare all’indietro maggiore spazio è possibile alzando e spingendo più indietro il bacino, avvicinando il busto all’acqua, portando le gambe all’indietro ed esercitando una maggiore pressione del braccio da appoggio verso dietro.

Quindi lo scivolamento è un procedere all’indietro con il corpo in assetto di tiro, con un ritmo che può essere quello regolare della bicicletta oppure quello a balzi prodotto dalla spinta del braccio di pressione e dall’allungamento del corpo.

Non compare stranamente in nessuna pubblicazione nostrana, non è menzionato tra i fondamentali, ma è fondamentale di grande importanza nella superiorità numerica, nell’inferiorità, nella difesa sul centroboa, insomma nelle azioni più importanti della pallanuoto attuale.

5.5.2 Trazione

È questo, al contrario dello scivolamento, un fondamentale conosciuto e molte volte illustrato. Va sottolineata la differenza con lo scivolamento: la trazione è, infatti, un esercizio pensato con il possesso di palla, non sottolinea dei punti di scivolamento delle gambe per guadagnare spazio, ma carica l’esigenza di una spinta forte delle gambe (a rana o trudgeon) per tenere la posizione alta nella fase di finta o di tiro (vedi appunti di F. Dennerlein per il SIT).

Quindi, ci sono nella superiorità numerica fasi in cui i Pali utilizzano la trazione senza palla perché devono fare pochissimo movimento in quanto hanno poco spazio libero da guadagnare o sono chiusi sulla linea: e contemporaneamente devono essere pronti a ricevere e tirare.

5.5.3 Trudgeon

Conosciutissimo. Sempre meno usato: un errore. Una delle conseguenze è che si vedono giovani giocatori nuotare a stile libero sulla linea e, in altre situazioni, nuotare a stile libero vicino alla porta, totalmente impreparati alla ricezione.

Il trudgeon, infatti, è lo stile che consente la massima velocità di spostamento in situazioni di possibile ricezione di palla. Andrebbe utilizzato dai Pali nelle trasformazioni (laddove si vogliano veloci) di un 3-3 in 4-2 o assimilabili.

5.5.4 Rotazione

Si intende qui la rotazione del corpo per trovare nuovamente un corretto assetto quando la palla si sposta da una parte all’altra dello schieramento degli esterni in uno schema di superiorità 4-2: ad esempio la palla viaggia da +2 a +5 e Palo 5 deve ruotare esternamente il corpo come già evidenziato nel capitolo sull’assetto posizionale.

Questo paragrafo ci permette di sviluppare anche la tecnica necessaria a Palo 1 laddove questo manifesta sensibili differenze con Palo 5. Infatti, mentre Palo 5 deve ricorrere alla rotazione esterna solo quando la palla arriva all’esterno +5, Palo 1 è molto più impegnato in questo fondamentale.

Palo 1, se destro, ha bisogno della rotazione esterna tutte le volte che la palla si sposta da +1 a +2,+4,+5; ancora da +2 a +4,+5; da +4 a +5… in sintesi, tutte le volte che passa dalla destra alla sinistra dell’attacco in superiorità.

La rotazione è uno spostamento in rotazione, appunto, dalla posizione di trazione, o dall’assetto di tiro che è la stessa. Lo spostamento avviene a scatti grazie soprattutto al movimento della gamba esterna che viene portato in direzione dei punti di arrivo della palla (+2/+4/+5) e “trascina” l’intero corpo ad un nuovo assetto con il braccio di tiro disteso sull’acqua in direzione della palla; lo sguardo è rivolto alla palla e il corpo totalmente obliquato così da opporre la massima resistenza ad una eventuale aggressione avversaria e da garantire la massima escursione protetta al braccio di tiro che dovrà o deviare al volo o, sempre più frequentemente, accompagnare la palla schiacciandola in porta.

L’errore più comune è quello di ruotare troppo il corpo prima e portarlo in posizione frontale rispetto alla palla: così facendo si consente ad un eventuale intervento da dietro di avvicinarsi alla palla o di destabilizzare l’effetto del Palo e si riduce la possibilità di escursione del braccio e di controllo della palla.

5.6 PALO 1: UN ASSETTO LIMITE

Spesso si è dubbiosi nel consigliare quale assetto di tiro debba assumere Palo 1 quando riceve palla da +2. Decisiva in realtà è la posizione di +2 rispetto a Palo 1. Fino alla perpendicolare (rispetto alla linea dei 2 mt) è bene che l’assetto di Palo 1 sia quello del tiro posizionale di schiacciata realizzato attraverso una rotazione interna minima. Oltre la verticale è consigliabile non ruotare più all’interno, ma concludere in schiacciata rovesciata, al volo o accompagnata con una mezza rotazione esterna.

5.7 PALO 5: UN SECONDO ASSETTO LIMITE

Lo stesso discorso e la stessa scelta vanno ripetuti per la ricezione di Palo 5 da posizione +5. Nei paragrafi precedenti abbiamo ipotizzato che la palla da +5 arrivasse alla linea dei 2 mt: in questo caso – salvo rare eccezioni – la conclusione non può essere che in mezza rovesciata o in un tiro tutto avanti con mezza rotazione interna, come descritto nella seconda parte del paragrafo 2 del capitolo 5. Se la palla proviene sempre dal giocatore in posizione + 5, ma uscito dalla linea, la conclusione dovrà avvenire attraverso una rotazione interna, dato che facilmente ci sarà spazio lungo la linea (ché altrimenti la palla non arriverebbe) e sarà così più facile controllare il tiro e difendersi dall’attacco avversario. In questi casi la conclusione non sarà una mezza rovesciata al volo, ma un tiro sul dorso seduto o, meglio, schiacciata dopo recupero delle gambe.

Capitolo 6: LA FASE REALIZZATIVA

Interressa distinguere solo due tipi di tiri dai Pali, che discendono da due scelte tattiche del giocatore dipendenti a loro volta dallo spazio – tempo a disposizione e dalla vicinanza alla linea dei 2 mt: la schiacciata e la deviazione al volo.

Come per altri tiri non c’è spazio per allargarsi qui sulla meccanica del tiro, sugli interventi muscolari, catena cinetica e quanto altro. Si possono fare però due o tre osservazioni tecniche.

6.1 LA SCHIACCIATA

La schiacciata con palla proveniente (per un destro a palo 5) da +1, da +2 e da +4 è sempre un tiro che non assomiglia all’omonimo colpo del volley, ma, rimanendo nell’esempio, è sempre una palla accompagnata perché il tempo del contatto mano – palla deve essere prolungato così da consentire a tutto il corpo e non solo alla mano di spingere la palla in porta.

Questa azione è, ancora, più necessaria quando la si effettua per palo 1 con palla proveniente da +3 e +5, cioè quando la si esegue in mezza rovesciata. In questo caso il tratto di possesso è ancora maggiore anche se si tratta sempre di tempi minimi.

Infatti, la palla, dopo la ricezione, viene portata in alto a braccio esteso, mentre il corpo compie una mezza rotazione, e da lì indirizzata in uno dei due angoli.

Ancora diversa è la schiacciata, che si verifica quando Palo 5 riceve, dopo scivolamento, da +4. In questo caso sarebbe bene che dopo la ricezione, recuperato l’assetto di tiro, Palo 5 avesse una leggera “esitazione” così da guardare la porta che inevitabilmente non ha visto durante la ricezione.

In questo caso è fondamentale che Palo 5 non salga nel punto più alto prima della ricezione, ma durante la ripresa dell’assetto di tiro, pena di scontare una conclusione in “caduta”. In generale, comunque, è importante – come per il colpo di testa nel calcio – non raggiungere l’apice dell’elevazione prima della palla: è una banalità che occorre ricordare negli esercizi.

6.2 LA DEVIAZIONE AL VOLO

È qui intesa quella che in alcuni vecchi testi era definita volée. Nella situazione di superiorità numerica la più classica delle deviazioni è quella di Palo 1 con palla da +4. È un tiro solo di braccio e polso (in mezza rovesciata in questo caso), a volte addirittura un solo tocco della mano. È evidente che può essere solo un tiro ravvicinato, che la potenza pur minima deve essere data dal passaggio e che il passaggio deve essere orientato verso la porta.

In questo fondamentale contano moltissimo la prontezza e la sensibilità sia dell’esterno che passa la palla sia del Palo che riceve. Inoltre il controllo è molto ridotto (si tira senza guardare il portiere, con tempi brevissimi…): per questi motivi alcune scuole pallanuotistiche non amano questo fondamentale.

Claudio Mistrangelo