La Rari di Mimmo

Oggi a raccontarci la sua Rari è uno dei dirigenti storici, ancora oggi preziosissimo punto di riferimento della società biancorossa: Domenico “Mimmo” Chiraco.

Magica Rari.

La mia grande passione dura da più di 30 anni, da quando la squadra cercava la conquista del campionato di Serie “B” nel ’77 per la promozione in “A”. Finalmente nel 1981 il grande salto.

Da qui mi venne proposto di seguire la squadra come dirigente e da allora non ho mai smesso di collaborare con grande entusiasmo.

Proprio nell’estate dell’81, in occasione della festa della Promozione in Serie “A”, mi fu proposto da Alberto Falco, Luigi Rolandi, Bruno Pisano di assumere l’incarico di dirigente accompagnatore della 1^ Squadra.

Da allora è iniziata la mia più grande avventura in Rari, fatta di trasferte, viaggi, organizzazione, macchine, treni, aerei … e di missioni speciali. Come il viaggio a Budapest, insieme all’assessore allo sport di Savona Massimo Zunino, ad acquistare il primo straniero della storia della Rari Josep Somossy.

Ricordo i viaggi incubo come la trasferta a Bucarest, ma poi a Pitesti, nel ’91 per il quarto di finale di Coppa Campioni: neve su tutta l’Europa, raggiungiamo Pitesti un giorno dopo alle 22,00 … il Delegato LEN ci impone di giocare entro le 23,00. Qualcuno ha appena finito di mangiare pane e salame (dell’est !), ma si va lo stesso. E si vince.

E del resto, quella squadra lì in quegli anni lì poteva fermarla solo il furto di Trieste, in quella maledetta notte della Finale di Coppa Campioni.

A Kosice (Slovachia) nel ’95 turno eliminatorio di Coppa con una squadra ringiovanita: nevica tutta la notte e la mattina non è possibile raggiungere la piscina. A meno di spalare. Che si fa ? Si spala e, poi, si gioca. E si vince.

Mistrangelo non vuole mai occuparsi dei problemi delle trasferte, lui dà i programmi ed al resto devo pensare io. E tutto deve andare bene. Ma non andò esattamente bene quella volta a Bologna … Trasferta in treno per Pescara. A Bologna si cambia. La coincidenza è al volo perché il treno è arrivato tardi. Prendo o non prendo i panini sostitutivi della nostra cena che è saltata? Li prendo, ho deciso. Corro al bar, ordino, scalpito, quattro cabaret (sai quanto mangiano!), un cameriere mi aiuta, corriamo, lui si inciampa … Il treno parte, i ragazzi su, i panini giù, Mistrangelo sicuramente incazzato.

Al mattino dopo arrivo, solo, a Pescara.

Dopo 10 anni il nostro primo scudetto, il trofeo che porto al primo posto nel cuore. Da allora è stato un susseguirsi di importanti vittorie sia a livello nazionale che europeo.

La soddisfazione più grande l’ho ricevuta dal lato umano, incontrando giovani “puliti”, rispettosi, con tanta voglia di riuscire in questo duro sport così poco apprezzato.

Ho collaborato a stretto contatto con persone splendide, a partire da Claudio che per 30 anni ho affiancato in questo percorso non privo di ostacoli; da non dimenticare il grande Bruno Pisano sempre presente e disponibile e tutti i miei colleghi dirigenti accompagnatori e collaboratori che si sono susseguiti in questi anni, formando così, una vera a grande famiglia.

Grazia magica Rari.

Domenico “Mimmo” Chiriaco

(Nella foto in alto Mimmo Chiriaco, a sinistra, insieme al Presidente della Rari Nantes Savona Bruno Pisano).

La formazione della Rari 1986. Mimmo Chiriaco è il primo in basso da sinistra
La Rari 1991. Mimmo Chiriaco è il primo in alto da destra
La Rari 1997. Mimmo Chiriaco è il primo in alto da destra
La Rari 1996. Mimmo Chiriaco è il secondo in alto da destra.