I dolori del giovane Felugo

Riprendiamo il viaggio nei ricordi biancorossi venendo meno a un non obbligatorio ordine cronologico in occasione della conquista dell’Argento Olimpico da parte della Nazionale Italiana. Diamo, quindi, spazio ai ricordi di uno degli uomini simbolo degli Azzurri, cresciuto pallanuotisticamente nella Rari: Maurizio Felugo.

Quando penso alla Rari inevitabilmente torno con la mente in corso Colombo.

Ricordo le lacrime versate nel 1997 in camera dei miei genitori per non essere potuto venire a Savona in quell’anno ma solo nel successivo … ma volevo a tutti i costi la Rari!

Cazzo quanti giovedì a ripetere i 200.. Con Fede che volava in acqua … Sargiano … Vicevic Ghibellini … fatica vera quella che mi faceva quasi vomitare alla fine di quelle vasche da 50 metri eterne …

“Devi migliorare fai schifo” sia sul nuoto lungo,sia sulla velocità!!!

“Segui Fresia …” come si muove, come passa la palla da 1 e da 2, come finta la porta … 1998/99

“Segui Mirko” come si muove, come passa la palla da 4 e da 5 … 1999/2000

“Marca il centro” devi saper difendere !!!!!!

“Devi mettere su massa, panca, tirate laterali …”

…… Bologna – Savona forse una delle mie partite migliori fino al 9 a 9, Attolico esce due metri in avanti, io faccio la colomba … Plazonic parte, gol in fuga a 3 secondi dalla fine … E il lunedì in palestra chi se lo scorda …

Potrei andare avanti ore …

Cazzo! Il tiro !!!! Mi ricordo Claudio :”Finti come Crovetto … non va bene, troppo lento … velocizza quel movimento … smezza il movimento … passa il braccio da 2″ oppure quando penso alle statistiche dei miei tiri … “Mauri devi fare 2/2 o 1/1 non mi interessa altro” ….

“Cerca di rubare il pallone agli esterni” ( le ore finali di Savona – Nizza tutte le settimane noi giovani solo pressing !!!!) tutto questo e molto altro è Claudio, è la Rari! Sono stati la mia famiglia e so che anche se non avevamo vinto molto … per me e per i miei genitori le battaglie in Corso Colombo rimarranno un ricordo ed un’emozione intoccabile !

Per sempre grato

Maurizio Felugo

(Nella foto in alto la formazione Junior della Rari nati 1980. Maurizio Felugo è il primo in piedi da destra).

Tanti ringraziamenti a Maurizio per il ricordo nitido di tanti rimbrotti e l’interpretazione sana di tanta ruvidezza. Solo alcune osservazioni:

1) sono sicuro che, se l’occasione fosse stata diversa, Maurizio altrettanta riconoscenza l’avrebbe estesa agli altri allenatori che lo hanno accompagnato nella sua formazione e nella sua maturazione;

2) la riconoscenza si conferma come una virtù per forti;

3) forse non è facile, ma è sicuramente produttivo lavorare sul talento;

4) il ruvido turpiloquio pedagogico lascia tracce indelebili, forse nel messaggio che accompagna, sicuramente nel linguaggio che tale messaggio veicola e, al contrario di quello che pensano molti buonisti, è un riconoscimento che non tutti si meritano.

Claudio Mistrangelo

Olimpiadi di Londra 2012: Maurizio Felugo festeggia la medaglia d’argento (Foto: Andrea Staccioli – Deepbluemedia.eu)
Maurizio Felugo: la grinta del Campione